Tutti coloro che hanno affrontato questo problema si sono dibattuti tra due ordini di esigenze difficilmente conciliabili: cioè, da una parte, il proposito di fondare la classificazione su criteri quanto più possibile semplici ed uniformi e, d’altra parte, il desiderio di costruirla in modo tale che le molteplici specie di connessioni e rapporti che esistono tra le scienze vi si riflettano e vi siano rappresentate nel modo più completo e adeguato.
VI
Conviene ora abbandonare queste asserzioni generali ed esaminare qualche classificazione concreta per verificare su di essa le conclusioni a cui sembrano portare le considerazioni precedenti. A tal fine sembra appropriata la ben nota classificazione di Comte, poiché essa si distingue dalle precedenti proprio per il fatto che il suo autore aveva coscienza e si preoccupava soprattutto della necessità di trovare, in qualche modo, un compromesso tra le due suddette esigenze, e per gli sforzi sistematici che egli ha compiuto al fine di riuscire a tener conto simultaneamente sia dell'una che dell'altra.
In effetti gran parte delle argomentazioni mediante le quali Comte tenta di provare la plausibilità della classificazione delle scienze secondo la «serie gerarchica» da lui proposta, tendono appunto a mostrare l’intima connessione e l’interdipendenza dei diversi criteri eterogenei che egli usa separatamente per determinare tale classificazione e a convincere del fatto che basta lasciarsi guidare da uno solo di essi per essere da ciò soltanto condotti a soluzioni conformi alle esigenze che verrebbero imposte dall’applicazione degli altri criteri.
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