In caso contrario essi correrebbero il rischio di trovarsi, più presto di quanto non credano, nella posizione di quegli abitanti di Babilonia che, come Erodoto ci racconta, continuavano nella tumultuosa agitazione dei loro festini e delle loro gozzoviglie, mentre già da più giorni le milizie persiane avevano preso possesso dell’altro capo della città.
[VIII]
RECENSIONE A MARIO CALDERONII POSTULATI DELLA SCIENZA POSITIVA E IL DIRITTO PENALE
FIRENZE, 1901
Pubblicata in "Rivista italiana di sociologia", nn. 2-3, marzo-giugno 1902. Poi in Scritti, pp. 421-8.
Si può affermare, applicando una nota frase del Nietzsche, che l’autore del presente opuscolo è riuscito a dire in poche pagine ciò che la più gran parte dei cultori della materia da lui trattata riesce a non dire in più volumi.
La filosofia del diritto penale, forse più ancora di qualunque altro ramo di speculazione filosofica, presenta lo spettacolo sconfortante di controversie sempre rinascenti, e passate direi quasi allo stato cronico, tra i partigiani di opposti indirizzi, o scuole, discordanti non tanto in questa o quella particolare conclusione o applicazione concreta di dottrine comuni, ma bensì, e anzi soprattutto, nelle premesse fondamentali riferentisi al compito, ai metodi, alla ragion d’essere stessa della scienza di cui si contendono il possesso. Le stesse osservazioni che dall’una scuola sono riguardate come postulati o presupposti indispensabili di qualsiasi costruzione teorica coerente, o di qualsiasi conclusione pratica, appaiono invece ai seguaci delle altre come pregiudizi assurdi e atti a compromettere radicalmente ogni speculazione o indagine che non cominci dal negarli e dal confutarli.
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