Le ricerche che hanno di mira constatazioni di questo genere danno luogo, nella classificazione dell’autore, a una prima categoria fondamentale di scienze che egli designa col nome di scienze «storiche», la quale denominazione è da lui intesa in un senso tanto largo da includere, oltre alla storia propriamente detta, anche tutte le altre ricerche il cui scopo è di descrivere le vicende o i caratteri di qualche parte del mondo organico o inorganico, come, per esempio, la geologia, la «storia naturale» in genere, e perfino l’astronomia, in quanto essa, a differenza della meccanica razionale il cui compito è di investigare come si muoverebbe un dato corpo che si trovasse in date condizioni, ha invece per scopo di determinare come si muove il tale o il tal altro astro e quali sono o saranno le posizioni che esso ha effettivamente occupate e occuperà in determinati istanti.
Accanto a questa prima categoria di scienze, per l’ulteriore ordinamento della quale egli non ritiene necessario ricorrere ad altro criterio che a quello, puramente cronologico, della maggiore o minore «primitività» dei fenomeni che ne costituiscono la materia d’indagine (ponendo così prima le scienze che si riferiscono alla «storia» del mondo inorganico, poi quelle che riguardano la vita organica, e infine le scienze che studiano lo sviluppo delle società umane e della civiltà), egli pone l’altra categoria, costituita dalle scienze che hanno di mira la ricerca delle «leggi» o scienze «teorematiche».
L’ordinamento di questa seconda categoria è effettuato ricorrendo al noto criterio, del Comte, della «generalità decrescente», e rinunciando quindi affatto a stabilire (come l’autore aveva tentato di fare in precedenti lavori) alcun parallelismo tra le serie di scienze cosi ottenute e la serie delle scienze storiche di cui si è detto sopra.
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Comte
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