E noi vediamo infatti che, se v’è un tratto comune alla maggior parte di quelle modificazioni che, sotto la pressione delle esigenze pratiche, si sono andate gradatamente introducendo nel modo tradizionale di raggruppare e coordinare i singoli rami di ricerca scientifica, esso consiste appunto nella loro tendenza a rendere sempre più stretti i rapporti e più facile la collaborazione tra i cultori di quelle che l’autore chiamerebbe rispettivamente la parte «teorematica» e la parte «storica» di ciascun soggetto d’indagine.
Ci fornisce di ciò un esempio caratteristico la questione, oggi tanto dibattuta, del carattere scientifico della storia e dei confini tra essa e le scienze sociali ed economiche da una parte, tra essa e la psicologia dall’altra.(73)
E che alla stessa tendenza non si sottraggono neppure le più astratte fra le scienze, quelle che, per la loro struttura puramente deduttiva e ipotetica, sembrerebbero poter risentire meno danno dall’isolarsi dalle corrispondenti ricerche d’indole induttiva e sperimentale, ci è provato dalla recente deliberazione della Commissione internazionale per la bibliografia scientifica, secondo la quale, contrariamente all’uso, prima prevalente, di classificare a parte le pubblicazioni relative alla teoria della meccanica razionale, da quelle riferentisi alle ricerche sperimentali di fisica, in cui esse trovano applicazione, si procederà invece a raggruppare insieme, per ogni singolo ramo della meccanica e della fisica, le varie pubblicazioni, sia d’indole teorica che sperimentale, che ad esso si riferiscono.
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Commissione
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