) di cui la deduzione non può garantire la validità.(84) La certezza, quindi, che compete alle conclusioni di un ragionamento deduttivo, per quanto rigoroso, non può in alcun modo esser ritenuta superiore a quella che siamo disposti ad attribuire a delle affermazioni non giustificabili per mezzo di deduzione, di modo che la deduzione, lungi dal dover essere riguardata come il tipo dei processi mentali che conducono a conclusioni sicure, sarebbe da riguardare solo come un mezzo per fare partecipare un maggior numero di affermazioni alla certezza che, indipendentemente affatto da ogni ragionamento deduttivo, alcune nostre credenze già possederebbero. Chi deduce non sarebbe quindi un produttore, ma un distributore di certezze, un rivenditore al minuto di una merce che la sua attività non contribuisce in alcun modo a produrre.
A quali artifici fossero costretti a ricorrere quelli tra i filosofi ai quali premeva difendere la dignità e il valore probativo della deduzione contro l’obbiezione suddetta, si vedrà meglio quando passeremo ad esaminare il secondo gruppo di metafore rappresentatrici della deduzione, quelle cioè che potremmo caratterizzare come le metafore chimiche.
Ciò che per ora importa notare è che, qualunque opinione si possa avere sull’esistenza o no di premesse che non abbiano bisogno di essere alla loro volta provate, essa non può affatto pregiudicare la questione del maggiore o minor valore della deduzione, considerata anche soltanto come mezzo di accertamento delle nostre cognizioni.
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