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      I progressi stessi della scienza sono valutati dal moralista non solo in ragione dell’accrescimento di portata e di potenza che essi conferiscono all’azione e alla volontà dell’uomo, non solo come aprenti nuove vie d’accesso a ideali preesistenti, ma in ragione anche dell’allargamento che per essi viene a subire l’orizzonte delle nostre aspirazioni (ignoti nulla cupido), e per l’attitudine loro a suggerire sempre più ammirabili «Atlantidi» e sempre più luminose «Città del sole».
      [XIX]
     
      PRAGMATISMO E LOGICA MATEMATICA
     
      Pubblicato su "Leonardo", a. IV, febbraio 1906. Poi in Scritti, pp. 689-94.
     
      Non è certo uno dei minori meriti del "Leonardo" quello di avere stabilite delle linee di comunicazione e provocati degli scambi di idee tra cultori di studi filosofici appartenenti alle regioni e ai climi intellettuali più diversi e lontani, tra logici ed esteti, tra moralisti ed economisti, tra matematici e mistici, tra biologi e poeti.
      In attesa che divenga possibile un esame comparativo dei risultati ottenuti, o preparati, dal movimento di idee e dal traffico intellettuale in tutte queste varietà di direzioni, non sarà fuor di proposito riassumere qui in un prospetto schematico quelli tra tali risultati che si riferiscono a uno dei più importanti tronchi che il "Leonardo" ha cooperato a costruire e mantiene in esercizio, il tronco cioè che congiunge le varie regioni del pragmatismo con quelle abitate e coltivate dai «logici matematici».
      Degli stretti rapporti tra l’uno e l’altro di questi due campi di ricerca filosofica era già un sintomo significante il fatto che l’introduttore stesso della parola e del concetto di «pragmatismo» (Ch. S. Peirce), è nello stesso tempo anche l’iniziatore e il promotore di un indirizzo originale di studi logico-matematici.


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483

   





Scritti S. Peirce