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      Un terzo punto di contatto fra pragmatisti e logici matematici sta nell’interesse che gli uni e gli altri dimostrano per le ricerche storiche sullo sviluppo delle teorie scientifiche, e nell’importanza che gli uni e gli altri attribuiscono ad esse come mezzo per riconoscere l’equivalenza o coincidenza delle teorie sotto le diverse forme, che esse hanno assunto nei vari tempi o in diversi campi pur sempre esprimendo in sostanza gli stessi fatti e servendo agli stessi scopi.
      I logici non meno dei pragmatisti hanno così contribuito e contribuiscono a distruggere una quantità di pregiudizi riferentisi a supposti contrasti tra le teorie oggi correnti e le vedute dei grandi scienziati o pensatori dell’antichità, ponendo in luce come molte, e non le meno importanti, tra le scoperte dei matematici moderni non siano consistite in altro che nell’introduzione di nuovi modi più semplici, più comodi, più perfetti per esprimere rapporti o denotare procedimenti, già adoperati o considerati sotto altri nomi, o anche senza nomi, dai loro predecessori. Nel Formulario del Peano il rilievo dato alle notizie storiche è sempre andato crescendo, sotto l’impulso specialmente di uno dei principali collaboratori, il Vacca (appassionato cultore, tra l’altro, anche di studi sullo sviluppo delle matematiche dell’Estremo Oriente) , e l’importanza attribuita ad esse costituisce già fin d’ora uno dei caratteri distintivi più notevoli della forma di trattazione dei vari rami della matematica che il Formulario stesso presenta.


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483

   





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