Pagina (298/483)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      701-8.
     
      Le ricerche relative all’introduzione e ai cambiamenti di significato dei termini tecnici della filosofia e della logica presentano un notevole contrasto colle ricerche analoghe sul linguaggio tecnico delle scienze fisiche e matematiche. Mentre in queste ultime l’introduzione di un nuovo termine, o di un nuovo significato per un termine già in uso, è dovuta d’ordinario al bisogno di designare qualche nuova concezione, o di dare un nome a qualche oggetto non prima conosciuto o considerato, nel campo filosofico invece il principale impulso alle trasformazioni della nomenclatura proviene da un ordine di cause affatto diverse.
      I termini corrispondenti ai concetti più astratti che si incontrano nelle ricerche filosofiche sembrano soffrire di una speciale incapacità a ritenere per lungo tempo il significato preciso e determinato attribuito ad essi, d’ordinario, da chi li introdusse.
      I cultori di studi filosofici si trovano quindi continuamente costretti a sostituire, a delle espressioni divenute disadatte per esprimere con sufficiente chiarezza un dato concetto o una data distinzione, altre espressioni che servono meglio a tale scopo e che per il momento si prestano meno a confusioni e a malintesi.
      È questa una delle principali cause da cui dipende il fatto che il grado di originalità di ciascun filosofo, e la natura dei contributi da lui apportati al progresso delle conoscenze, sono assai più difficili a riconoscere e a valutare di quanto non sia il caso per gli scienziati propriamente detti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483