Al successivo congresso di Ginevra non era rappresentata nessuna delle scuole filosofiche che si spartiscono le nostre cattedre universitarie, ad eccezione del professor Carlo Cantoni della università di Pavia. Per contro vi è stata una serie di comunicazioni dovute ai giovani «pragmatisti» del gruppo fiorentino il cui organo periodico, il "Leonardo", era rappresentato dal suo direttore Giovanni Papini e da tre o quattro suoi collaboratori che formavano la maggioranza degli italiani intervenuti al congresso.
Alla scarsa attività speculativa delle nostre facoltà di filosofia, che sono organizzate come una sezione della facoltà di lettere, fa riscontro d’altro canto un risveglio dell’interesse per i problemi filosofici negli scienziati e nelle facoltà scientifiche, in particolare da parte dei matematici e dei fisici. Le loro opere su problemi di logica, metodologia, teoria della conoscenza, tendono ad assumere in mezzo alle nostre pubblicazioni filosofiche un’importanza ed un prestigio sempre maggiori e giustificati d’altronde a sufficienza dalla loro indiscutibile superiorità, quanto a profondità e ad originalità, rispetto alle opere dedicate agli stessi argomenti dai professori di filosofia. A sostegno di queste affermazioni basterà citare i numerosi scritti di G. Peano (professore di calcolo infinitesimale all’università di Torino) sulla logica matematica(100) e l’opera recentemente pubblicata di F. Enriques (professore di geometria proiettiva all’università di Bologna) sui problemi della scienza.
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