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      Ma ciò non impedisce che sia lecito chiedersi qual è il senso di una proposizione data in rapporto ad altre proposizioni, date anch’esse, e che si possano trovare delle risposte a questo quesito attraverso l’esame delle conseguenze che si possono trarre da un sistema dato di proposizioni a cui sia stata aggiunta la proposizione in oggetto.
      Che vi siano proposizioni che mutano di senso a seconda del «contesto logico» nel quale vengono inserite, ossia proposizioni che possono essere vere, o false secondo le diverse condizioni o restrizioni (espresse o sottintese) che le accompagnano, è un fatto assai comune di cui forse i filosofi avrebbero dovuto tener conto più di quanto non abbiano fatto fino ad ora.
      Si ha un esempio molto istruttivo della dipendenza reciproca del senso delle proposizioni che concorrono a costruire una teoria nei principi della meccanica moderna. Non si può infatti citarne alcuno per cui sia possibile istituire una «verifica» che non esiga, per essere interpretata e utilizzata come tale, la previa o simultanea ammissione di uno degli altri principi.
      In altri termini non si ritrovano in meccanica fatti concreti di cui sia possibile dare una spiegazione o un’analisi completa senza ricorrere contemporaneamente all’insieme dei principi di questa scienza.
      È dunque questo insieme, e non i principi di cui si compone, che è in grado di avere conseguenze verificabili e solo in riferimento a questo insieme si può parlare del senso o della verità di una o dell’altra delle proposizioni che lo costituiscono.


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Scritti filosofici
di Giovanni Vailati
pagine 483