A questo proposito i risultati delle ricerche dei logici italiani sono giunti a confermare e allo stesso tempo a completare i risultati cui erano già pervenuti gli storici delle scienze matematiche, e tra essi principalmente Zeuthen, nei classici studi sull’algebra dei greci e l’origine del calcolo infinitesimale.
Per ciò che attiene al linguaggio tecnico della psicologia e della filosofia, bisogna segnalare i numerosi articoli comparsi nella rivista "Leonardo" di cui si è già parlato, su questo argomento e su altri che vi si ricollegano: sull’impiego delle immagini e delle metafore materiali nella rappresentazione dei procedimenti logici, sulla distinzione tra affermazioni che implicano apprezzamenti o «giudizi di valore», e quelle che esprimono solo credenze o previsioni; sulla tendenza caratteristica della speculazione metafisica a spingere le astrazioni, le «unificazioni», le generalizzazioni oltre il punto in cui cessano di aver un senso o una portata qualunque.
Quest’ultima tesi è stata a più riprese trattata da Calderoni, in particolare nella sua comunicazione al Congresso internazionale di filosofia del 1900 (Metafisica e Positivismo).
Essa costituisce anche un motivo dominante dell’opera singolare e un po’ sconcertante che Papini ha appena pubblicato(110) e che è costituita da una serie di ritratti dei filosofi più «rappresentativi» della nostra epoca (Comte, Schopenhauer, Spencer, Nietzsche, ecc.) nei quali l’autore si propone di mettere in risalto, al di sotto delle differenze e dei contrasti che egli attribuisce alle particolarità del carattere, della situazione sociale, dell’esperienza individuale propria a ciascuno di questi filosofi, le conformità nascoste di metodo e di ideale speculativo e la presenza costante di determinati caratteri logici che si possono paragonare all’aria che, immessa in un organo, dà dei suoni differenti solo a causa della diversa struttura delle canne in cui è immessa.
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