Egli constata anche che le stesse ragioni mediante le quali i deterministi si sono persuasi dell’ingiustizia di ogni pena, dovrebbero condurli a qualificare allo stesso modo una quantità di altri procedimenti e accomodamenti sociali che essi sarebbero forse sorpresi di dover riconoscere come ingiusti.
Ciò mi porta ad affrontare l’argomento dell’altra opera, già citata, di Calderoni, una parte della quale è dedicata alla messa in luce delle analogie intime che sussistono tra i rapporti o procedimenti di cui abbiamo appena discorso e quelli che sono stati studiati e analizzati dagli economisti della scuola di Ricardo, sotto il nome di fenomeni della «rendita». Tra questi ultimi il più tipico si presenta, come è noto, nella «rendita fondiaria», cioè in quella parte di reddito derivante dalla terra che è percepito dai proprietari dei terreni la cui fertilità supera quella dei terreni meno fertili che vengono coltivati, per il solo fatto che possono vendere il loro prodotto allo stesso prezzo che deve essere pagato per i prodotti delle terre meno fertili. In effetti, poiché un tale prezzo deve essere sufficiente a indurre questi ultimi a continuare la coltivazione delle loro terre, dà modo ai primi di appropriarsi, mediante la vendita dei loro prodotti (o sotto forma di fitto), di una «remunerazione» che non corrisponde ad alcuno sforzo o spesa effettuata da loro nella coltivazione dei terreni che possiedono.
In questo caso, come nei numerosi altri analoghi che risultano dal libero gioco della legge economica dell’offerta e della domanda, i vantaggi o remunerazioni (rendite, profitti, salari, ecc.
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Calderoni Ricardo
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