[XXV]
UN MANUALE PER I BUGIARDIRECENSIONE A G. PREZZOLINI
L’ARTE DI PERSUADEREFIRENZE, 1907
Pubblicata nella "Rivista di psicologia applicata alla pedagogia e alla psicopatologia", n. 2, marzo-aprile 1907. Poi in Scritti, pp. 770-6.
Tra l’arte di persuadere e la logica - intesa questa come lo studio dei metodi di acquisto e di accertamento delle conoscenze - parrebbe a prima vista dover sussistere un contrasto o quasi un’incompatibilità, nel senso che ogni tentativo di fare acquistare «persuasioni» non corrispondenti alla «verità» è contrario agli scopi della logica, e viceversa ogni tentativo di chiarire e determinare i criteri per distinguere il vero dal falso dà luogo, in quanto riesce, a una limitazione del campo delle opinioni discutibili, sulle quali l’arte di persuadere può esercitare il suo dominio.
Eppure, se si esaminano le cose un po’ più da vicino, non si può tardare ad accorgersi che tale contrasto non è che apparente e che, nonostante la differenza dei bisogni e delle esigenze che la logica e l’arte di persuadere tendono rispettivamente a soddisfare - cioè, da una parte, la curiosità e il desiderio di sapere, dall’altra, il bisogno che hanno gli uomini di persuadersi o d’ingannarsi gli uni gli altri -, ciascuna di queste due arti ha qualche ragione di considerare l’altra come una parte di se medesima.
Non vi è infatti nessuna trattazione completa, antica o moderna, della logica che non contenga, sotto forma di un capitolo sui «sofismi» o sotto qualunque altra forma, un’enumerazione e un’analisi delle più importanti cause di errore, cioè, in altre parole, dei principali mezzi d’inganno, o dei principali artifici, che possono esser messi in opera per far credere il contrario di quanto la logica vorrebbe.
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Scritti
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