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      Con essa si sarebbe messo assieme il complotto, la congiura, la cospirazione, il proposito di insorgere. Ma la signora è rimasta sconosciuta e i tribunali militari, dopo che la portinaia non ha saputo riconoscere nella signora Kuliscioff la signora velata, hanno dovuto abbandonare il clou del processo dei giornalisti e dei deputati: vale a dire l'intesa per rovesciare la monarchia e dare all'ltalia una repubblica.
      Ho taciuto tutti i nomi perché non sono autorizzato a pubblicarli. Così taccio anche quello della signora, dicendo solo che la donna velata non era proprio la signora Anna Kuliscioff.
     
      LE CANNONATE IN CORSO COMO
     
     
     
      Domenica, 8 maggio '98. Sono venuto a casa spaventato. Nel pomeriggio d'oggi, il ponte dello Scalo Merci, si era affollato di persone che volevano vedere cosa facesse l'ufficiale col cannone e coi soldati al dazio di Porta Garibaldi. Si era lì tutti a chiacchierare, quando vedemmo come un movimento intorno alla bocca da fuoco che mette paura. Non eravamo ancora usciti dalla sorpresa, che udimmo l'esplosione di un colpo a salve. La moltitudine, quantunque non potesse essere udita, scoppiò nelle grida indignate, e non pochi tesero le braccia come per minacciarlo..
      L'artigliere era al lavoro e noi credevamo che stesse preparando un'altra scarica a salve. Passarono cinque minuti di ansie terribili. Malgrado l'illusione in tutti noi, che non si sarebbe osato scaricare della mitraglia, eravamo tutti silenziosi. Il secondo colpo sollevò una nube che ci tolse dalla vista soldati, cannone e ufficiale.


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I cannoni di Bava Beccaris
di Paolo Valera
pagine 302

   





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