Qua e là c'erano parecchi questurini.
C'incamminammo verso le undici. L'itinerario fu questo: piazza S. Fedele, piazza della Scala, Santa Margherita, via Mercanti, via Dante, foro Bonaparte, S. Gerolamo, S. Vittore, via Filangieri.
Gustavo Chiesi abita in foro Bonaparte 93. I suoi vecchi genitori erano alla finestra che si asciugavano le lagrime col fazzoletto. Nessun altro incidente.
Sai come si è ricevuti al Cellulare.
De Andreis, il quale si sentiva male per il lungo digiuno, domandò subito da mangiare. Gli altri lo imitarono. Impolverati, sudati, passati traverso un'ora piena di pericoli, avevamo una sete da cani trafelati. L'Astengo, il direttore, ci fece portare dell'acqua con del fernet dal bettoliniere.
Ci si separò in tante celle e ci si riunì in un cellone a mangiare. Mangiammo del salame, della pasta al sugo, dell'arrosto e del formaggio e bevemmo del vino comune. Eravamo serviti da due scopini e sorvegliati da due guardie carcerarie. Terminato il pasto, venimmo visitati dal cappellano, accompagnato dal direttore. Subito dopo Federici, Cermenati, Seneci, Valentini e De Andreis vennero cellularizzati in infermeria. Romussi e Chiesi vennero chiusi in celle separate al secondo raggio.
Il secondo giorno vedemmo arrivare in infermeria i deputati Turati e Bissolati.
Il resto ti è troppo noto perché io sciupi dell'inchiostro.
IL SOCCORSO
È una scena piangevole che potete vedere ogni mercoledì e ogni domenica, tra le dieci e la una, sulla piazzetta Filangeri, dinanzi l'edificio della sventura sociale.
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