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      Egli č piuttosto piccolo, con la pelle sulla faccia scura e butterata, con gli occhi un po' loschi e con le estremitą del taglio della bocca non esattamente equidistanti. Č tutt'assieme una figura rapace.
      Lo abbiamo perduto per avere alzato il gomito. Poco abituato a bere, un giorno era riuscito ad ubriacarsi. Lo trovai nel letto della infermeria incatenato alla branda, con la cuffia di cotone bianco sulla fronte, che stava aspettando la sbriacatura.
      - Che cosa fate? gli domandai.
      - Non ho potuto alzarmi alla solita ora per un po' di vino brusco. Accidenti al vino brusco!
      All'indomani, o qualche giorno dopo, il direttore lo mandņ nell'altro reclusorio a mia insaputa e io non ho potuto restituirgli lo Stecchetti che mi aveva imprestato per passare il tempo.
      Lo scrivanello lo sapeva quasi tutto a memoria.
     
     
      COSTANTINO LAZZARI
     
     
     
      Tra l'ottanta e l'ottantatrč i pionieri del movimento marxista continuavano a battere il chiodo che, se si voleva organizzare i mestieri, bisognava costituire un partito puramente operaio, il quale, a suo tempo, avrebbe potuto trasformarsi in partito socialista italiano. Parecchi operai, che studiavano e frequentavano i circoli di studi sociali, si misero a concionare in questo senso, e subito dopo la morte di Carlo Marx la loro organizzazione si potč dire iniziata.
      Ormai, si disse, l'operaio farą da sč. Chiunque si occupava di questioni sociali e non aveva i calli del lavoratore alle mani, veniva considerato una specie d'intruso. Lo si vedeva negli angoli dei meetings come un rognoso.


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I cannoni di Bava Beccaris
di Paolo Valera
pagine 302

   





Stecchetti Carlo Marx