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      Un fatto consimile è avvenuto tra i socialisti di Londra. I tories diedero parecchie centinaia di sterline a un leader socialista per moltiplicare le candidature socialiste tra il candidato tory e il candidato liberale. Il giuoco era che col terzo candidato i liberali avrebbero perduto i voti che venivano dati ai socialisti e quindi qua e là dei collegi. Si gridò al tory money, come qui si gridò alla spia. Ma il leader inglese e il leader italiano poterono salvarsi mostrando, come Walpole, le mani pulite. Dopo questo fatto il Fascio Operaio - del quale parlo perché è come parlare di Costantino Lazzari - e il partito operaio subirono le violenze prefettizie e passarono attraverso un uragano indemoniato. Il Comitato Centrale del partito operaio italiano venne sciolto, il Fascio Operaio sospeso e la redazione intiera messa sotto chiave al Cellulare per ottanta giorni. I condannati furono cinque, tra i quali Costantino Lazzari, a tre mesi di carcere e a trecento lire di multa.
      E il Fascio Operaio risorse, dicendo che "il socialismo è un gigante che nessuna forza può vincere".
      In Costantino Lazzari è rimasta l'avversione del Fascio Operaio per gli "intrusi". Un socialista dottore o avvocato o scrittore o ingegnere o architetto gli fa torcere il viso dall'altra parte. Ha per tutti costoro un'antipatia invincibile. Li chiama i socialisti dal panciotto bianco o i socialisti dal gilé de gess.
      Si dice che la gratitudine non sia il suo forte. Ma è indubitato ch'egli, giovanissimo, si è dato la briga di soccorrere la sua famiglia povera, e di mantenere alle scuole di Milano una sua sorella e un suo fratello.


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I cannoni di Bava Beccaris
di Paolo Valera
pagine 302

   





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