Francamente, non vi sareste drizzata sui fianchi che tante volte cinsi, per insegnarmi la via che chiude il romanzo? Non mi date la risposta. Riaprireste la cicatrice e mi fareste lacerare questi fogliolini inzuppati d'inchiostro - per farvi sapere quello che non ho avuto il coraggio di narrarvi sul guanciale, ove tante volte gustai secovoi la frenesia degli amplessi inenarrabili.
Leggete, mia buona Bianca. Sono tutti pezzi di carne lasciati e raccolti sui dirupi ove io cadevo estenuato. Facendone un volume, non ho pensato che a riabilitarmi in faccia a voi, prima ed unica che mi insegnaste la grandezza dell'amore e a vendicarmi di una società grassa che mi ha condannato alle durezze della vita, quando io mi attendeva da lei i conforti dovuti alla gioventù.
GIORGIO
ADORATA MAMMA.
Pazienza e vedrai che Iddio è con noi. Il signor Gerolamo è troppo compreso della mia posizione per mentire. Egli ha giurato davanti a Marta, sua moglie, che il mio impiego è cosa sicura. Sai, lui è uomo influente e conosce un mucchio di personaggi quali lo riveriscono con degli inchini e gli fanno delle scappellate. Ieri, mentre passavamo la via San Giuseppe, l'ho udito buttare dall'altra parte del marciapiede un "ciavo, cavaliere" a un signore tutto richiuso in un abito nero a petto risvoltato. E quegli agitò la mano inguantata e sparò un sorrisetto graziosissimo. Dev'essere, mamma, una grande consolazione il sentirsi amato dai propri concittadini. Sta dunque tranquilla. Non è che questione di giorni.
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