Qualche sensale, andava più in là. Si faceva serio, sfogliava il mastro delle "Ricerche" alzava le spalle o agitava la mano farfugliando a mezza voce: "Ecco qua. Non sono posti per lei. Ho bisogno di sei guatteri, di due facchini di studio, di otto serve e quattro domestici. Ma non sono posti per lei." Ma credi tu che gli mancassero guatteri, servitori e facchini? Il birbaccione me lo diceva sommesso appunto perchè l'anticamera era tutta piena della gente che cercava. Ai servitori, ai guatteri e alle serve, esibiva il posto di ragioniere in case ricchissime o quello di corrispondente inglese in una grossa casa commerciale. Finalmente, a furia di dar retta al precetto evangelico, una bella mattina, uno di questi matricolati, mi chiama in disparte e con certa solennità mi annuncia che mi ha trovato il posto. Mi si imporporarono le guancie. - Ci sarà da fare qualche sagrificio, sapete. - Quale? E con un giro lungo, tortuoso di parola condizionate, venne a concludere che siccome il posto gli veniva di "seconda mano" bisognava pagassi trenta lire anche a "quell'altro." Chi quell'altro? La mia mano corse spaventata al portamonete quasi temesse un'agressione. Soffocando lo sdegno che mi provocava quell'uomo in panciotto arabescato, su cui batteva petulante una grossa catena d'oro a ciondolo brillantato, dissi che avrei compiuto il sagrificio qualora il posto fosse stato di mia soddisfazione. - Altro. Per la fine del mese occuperete la "piazza" di scritturale d'avvocato. Un posto che in questi tempi di carestia, vale un tesoro.
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