Massime per voi che non avete nè "benserviti" nè conoscenze che possano garantire di voi. Non faccio per offendervi. Ma è così con tutti. Bisogna pagare l'alunnato. In seguito cercherò di accomodarvi meglio. Dopo tutto, andate con un uomo che vi andrà a "genio." Una cara persona che difende i poveri gratis, un repubblicano che morirebbe piuttosto che disertare la bandiera. È uno dei "nostri" e basta. - Il posto di copista non mi andava troppo ai versi, ma aveva tempo di scegliere? Possedevo un capitale di trentasei lire e centesimi ottanta. Sborsai il sagrificio e rimasi con sei e ottanta. Nota che ne avevamo sedici e che il mese era uno di quegli sgraziati che si dilungano fino al trentuno. Quanti studi, quante addizioni, quante sottrazioni su quella somma ridicola. Ridicola? Lo sapremo più tardi. Per ora non occorre che ti faccia la enumerazione dei piatti quotidiani. La cifra è tutta una storia. Nell'intervallo venni presentato al mio futuro "principale." Un'aria da ispirato. Biondo di capelli e di barba, fronte alta, occhio celeste, bocca che filetta un sorriso quando va incontro a qualcuno. Mi squadrò dai piedi alla testa, mi domandò nome e cognome, se avevo padre e madre, se ero celibe o ammogliato - a 15 anni! - e dopo una pausa di riflessione mi presentò una carta e una penna. "Un po' affagottata. Le s più slanciate, questo p un po' più sentito alla coda, l'e un po' più occhialuto. Ma vi farete coll'esercizio. Dello stipendio non si fiatò. Restammo d'accordo che ci saremmo provati un mese a vicenda.
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