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      Finalmente io era a due passi dalla gabbia Cercai immediatamente l'infanticida.
      Avviluppata nell'ombra che le buttava addosso l'ampio tendone a sinistra, vestita di nero fuliggine, con un gran velo che le andava giù aggraziato, colla manuccia bianca che premeva continuamente agli occhi, pareva la statua del dolore. Non potendola vedere in faccia, guardai le forme. Non avevo mai contemplato tanta bellezza. La dovizia della carne superbamente modellata, metteva un interrogativo nei sensi anche a me cha non conoscevo le donne che di nome. Ma dunque era lei la fanciulla-mostro, la donna percossa, battuta, la madre dileggiata, subissata dall'oratore del codice?
      La sfuriata del campanello rifece il silenzio.
      - L'avvocato difensore ha la parola.
      Maria mandò un lungo sospiro. Rincominciava la tortura della seconda edizione del dramma.
      L'avvocato le vedevo benissimo. Si alzò come uomo sicuro del fatto suo. Girò gli occhi sui giudici, sui giurati, sulle signore, accompagnando il movimento ottico coll'accarezzatura de' favoriti. Indi, con voce commossa, lanciò nel vuoto la frase comune: Signori Giurati!
      Il P. M. ha toccato due momenti: il momento del delitto e il momento della madre nella disperazione. Prima, egli vi ha terrificati con un quadro spaventevole, poi, vi ha inteneriti, evocando il dolore di una povera vecchia il cui nome non avrebbe mai dovuto risuonare in quest'aula. Ma egli lo ha fatto apposta. Egli ha voluto sorprendere il vostro animo già conturbato. Ha voluto sbigottirvi schiacciando le natura, soffocando il palpito vostro col palpito della madre dell'accusata.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





Cercai Signori Giurati