Col pestalardo uscė uno di loro a gridare:
- Ven de fra che te tajôm i canei de la gola!
Invece Beppe era a pochi passi, che veniva pian pianino, col suo bottino sulla spalla, gridando la eterna nenia: strascee!
La minutaglia maschia e femmina era anch'essa numerosa. Non erano meno di ventotto o trenta tra gli uni o le altre. Pure non č possibile classificarla per questa semplicissima ragione: che da una settimana all'altra cambiano mestiere. Un garzone di tornitore diventa in subito il tiramantice del maniscalco o il bagnazuppe di qualche fabbrica. La portatrice di scatoloni della scuola di cappelli, o di sarta, da un lunedė all'altro, passa a portar sopressi nella stiraria Benelli, per esempio: Come la zolfonellista - o la ingommatrice - puoi vederla in una sartoria occhiellare o dietro un banco d'orefice fare la pulitora.
Quello che importa ai genitori č che non vengano a casa la sera del sabbato senza la settimana.
Quasi nessuno di loro sapeva leggere o scrivere. La pių bruna, una ragazzotta dagli occhi profondi come il mare, capiva o meglio stentava a leggiucchiare le canzoncine popolari, ch'essa comperava dai torotela che venivano al mercoledė d'ogni settimana a dare il loro diabolico concerto al popolino del numero****, sul Terraggio di porta Magenta. Ma non incolpiamone i genitori. O che! Forse che quella gente ha tempo da pensare ai figli e pane da mandarli a scuola? Ma tiro via, perchč mi sono promesso di trattare dei diversi problemi sociali nel volume Battaglie.
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Beppe Benelli Terraggio Magenta Battaglie
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