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      Tre bicchieri per ogni commensale. Uno a calice largo filettato d'oro, l'altro a rosa dai petali che si addossavano stringendosi al labbro, il terzo esileo, a campanula, cha pareva un soffio Le saliere, le pepaiole, i panucci, il trinciante, il forchettone a posti fissi. Il difficile fu al tovagliolo. Doveva diventare un cappuccio leggiadro con una delle cocche uscenti a lingua. Giovanni, disperato, sfaceva e rifaceva il nodo con flemma inglese. Ma io non imparai che dopo due o tre giorni di esercizio. Ci capitò alle spalle la signora quando alternavamo le bottiglie d'acqua fresca al vino generoso - almeno lo dicevano le etichette.
      - Per oggi voi, Giorgio, starete attento come fa Giovanni. Procurate di piacere al signore e alla zia - una barbottona incontentabile. Avete con voi il vostro baule? Toglietevi il... come si chiama?
      - Il grembiale?
      - Va bene, il grembiale. In inglese apron. Pettinatevi e mutatevi gli abiti. Non avete un'altro paio di scarpe? Juan, give him your shoes. Monsieur vuole molta poliziaLo strascico della veste della signora ventava concitato sul parquet lucido, sdrucciolevole e sì smarriva in una fuga di stanze.
      Giovanni non si accalorò e non diede segno di avere capito. Le sue linee facciali rimasero perfettamente rigide e le sue mani dai cordoni tesi, lavoravano flemmaticamente a ripassare col mantile i piatti di portata.
      Ammonticchiò i tondi sulla stufa, riscontrò l'orologio da tasca col quadrante che batteva isocronomicamente dalla parete e con moto affrettato mi tradusse di seguirlo.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





Giorgio Giovanni