- Come si chiama questa in italiano?
- Indivia.
- Lo stesso in inglese: endive.
I tartufi erano la sua gola. Entrammo dal Beppe, di fronte alla tabaccheria Saporiti.
- Ne avete dei belli? Sapete, a me piacciono bianchi.
Li guardava e li aspirava lungamente voluttuosamente socchiudendo le palpebre.
Al venerdì invece si andava alla pescheria, in piazza S. Stefano.
La signora Clara diventava una pesciaiola. Sapeva chiamarli tutti col loro nome - È fresco questo luccio? Guardate, Giorgio, quella tinca, fiata ancora. I granchi li solleticava alle tanaglie che slargavano e stringevano rabbiose o li percoteva leggermente alla schiena. E quelle anguille? Guardate. E vi ci perdeva in mezzo colle dita, movendole e irritando loro gli estremi della vita, facendole sgusciare le une sulle altre. Talvolta ne toglieva la più viva, per vederla battere la coda che ondeggiava nell'aria e slargare la bocca che cercava la sorsata.
- Giorgio, fatemi pesare una mezza libbra di locuste.
In casa erano tutti ghiotti di verdura o almeno se ne faceva un grande sciupìo. Il brodo non era buono se non quando sentiva di cipolle, di capperi, d'aglio e segnatamente di sedano. Perciò ritornavo sempre carico di carciofi, di spinacci, di piselli, di fave, di broccoli, di patate e di tutto quanto dava la stagione.
- Giorgio, fatevi dare tre finocchi.
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In poco tempo ero diventato il Beniamino. Il Signore era tutto contento quando andava in camera o vi trovava tutto in ordine - secondo le sue abitudini.
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