Pagina (120/237)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per esempio, vicino al candeliere, doveva trovare la pipa e la scatola del tabacco turco, mentre sul cumò opposto, voleva dispiegato a mezzo il Times, un giornalone lungo a colonne interminabili, a caratteri minuscoli, serrati serrati, dalle grandi pagine. Quando gli levavo gli stivali senza obbligarlo a fare degli sforzi mi ringraziava.
      - I thank you.
      Era tutto cuore senza saperlo. Mi regalava una cravatta che non aveva messo che una volta, magari neanche. Mi dava i suoi panciotti, le sue camicie, i suoi cappelli, i suoi fazzoletti. Alla mattina, se era di buon umore, mi dava pel primo il good morning, accompagnato da qualche zigaro di avana.
      - For you.
      Bounfond era la formica della casa. Paziente, silenziosa si faceva quasi tutto da sè, Sul suo tavolo, carico della tettiera, della caffettiera, delle tazze, dei cerini non voleva toccassi nulla. Si metteva dei pensieri per dirmi di darle una bottiglia d'acqua.
      - Give me a bottle, if you please.
      E subito dopo:
      - Crazie, Crazie Giorcio.
      Tutti poi si viveva per la signora. Madama, in casa, era il sole o la nebbia. Si respirava di lei e con lei o si crepava di noia, quand'essa stava rinchiusa per delle ore nella sua alcova. Erano le cosidette giornate nervose. Perfino Giovanni, quando la signora nevrozizzava, sentivasi a disagio e lasciava passare l'arrosto. A tavola, il signore rovesciava senza dubbio la saliera, cosa che veniva considerata come una disgrazia da Bounfond. "Misfortune!"
      Quando tutti erano coricati, io andava in sala à manger a leggere il Child Arold, tradotto, che mi aveva regalato la signora o qualche altro libro in francese, che toglievo dallo stipo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





Times Crazie Giorcio Giovanni Bounfond Child Arold