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      - Concepisce un terribile progetto. Guardate se non mi viene su la pelle di cappone? Compera tanto come uno staio di carbone coi denari della settimana, lo accende in mezzo alla soffitta e si corica sul pagliericcio coi bimbi che si stringe al seno.
      I convalescenti si urtano alle spalle.
      - Una tragedia moderna, senza spargimento di sangue, consumata nel silenzio - forse nel sonno - ma tremenda, ma inaudita - ma spaventevole.
      - Basta o tu ci farai morire!
      - Il proprietario di casa avendo battuto all'uscio tre o quattro volte, pensò a uno dei soliti sanmicheli in punta di piede. Ho da spiegarvi come si fanno questi sanmicheli?
      - No, per amor di Dio!
      - Fece atterrare l'uscio ed entrò col fabbro. Quale spettacolo! La madre era là, pallida - con uno sberleffo tra i denti - i figli serrati nelle braccia, che riceveva negli occhi ingusciati due fili di sole che lasciava scappare la tettoia. Un gruppo di cadaveri - il pellicano morto coi nati.
      Rimasero stupefatti per qualche minuto.
      - Virgilio, tu ce l'hai data a bere, eh? Ma è troppo grossa. Va!
      - Vera come è vero che io sono cristiano battezzato.... porcodio!
     
     
     *

      * *
     
      Ecco il dottore d'ispezione. È il più giovine ma il più inumano. Ci tratta come tanti mascalzoni. La sua parola è sempre un insulto. "Che cosa fai? Fuori la lingua! Va in camerata!" Perchè tant'odio contro un tapino ammalato? A sentir lui, noi non siamo che mangiapani a tradimento, che "lazzaroni coll'osso nella schiena." Che cosa vi dicevo io?


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





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