Il resto dell'anno, lo passavamo sparpagliato. Quelli che andavano in Piemonte, incominciavano il loro "giro" a Magenta, transitavano Trecate, sbucavano attraverso le campagne novaresi e "battevano" Vigevano, Mortara, Casale Monferrato, percorrendo tutti i paesi che fiancheggiano, a qualche miglia di distanza, l'interminabile stradone che conduce direttamente a Porta Po, a Torino. Torino, Torino, come mi sei parsa noiosa con quei tuoi corsi lunghi, simmetrici, incrociati ad angolo retto, dalle case uniformi, dalle tettoie filate filate, dovunque monumentata de' tuoi gran re! Io non sono salito in vetta alla tua Superga a sberrettarmi, ma mi sei rimasta sul palinsesto della memoria come uno sbadiglio.
*
* *
Difficilmente si andava pił in lą. La Savoia, colla sua aria romantica, non ci attirava. Quelli che "posteggiavano" la Lombardia, incominciavano a Treviglio, si spargevano a Vaprio, a Vestone, a Bergamo e su su per cinquanta miglia, sotto un sole di bracia, fino a Clusone, attraverso rovi, giogaie, sentieri, pietraie, mangiando del castrato puzzolente, del formaggio di capra eccellente e bevendo l'acqua che fa venire il gozzo. Poi una catena rotta di soste. Orsinuovi, Orsivecchi, Verolanuova, Quinzano, Soresina, Casalmaggiore, Mantova, Desenzano, Gavardo, Bagolino, in su, in gił, di dietro, di fianco, da per tutto fino al confine dell'Italia centrale.
*
* *
Di tutta questa gente colla quale ho vissuto qualche anno della mia primavera, ricordo due girovaghi che divennero in seguito miei padroni e che erano indubbiamente le teste pił scariche, pił matte, pił sbrigliate della compagnia.
| |
Piemonte Magenta Trecate Vigevano Mortara Casale Monferrato Porta Po Torino Torino Superga Savoia Lombardia Treviglio Vaprio Vestone Bergamo Clusone Orsivecchi Verolanuova Quinzano Soresina Casalmaggiore Mantova Desenzano Gavardo Bagolino Italia
|