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      Gerard, mio grande, mio immortale maestro, io ti saluto in nome delle presenti e venture generazioni. Poichè il lucido che porta il tuo nome, frutto di lunghe ricerche e pazienti studi, appartiene al novero di quelle celebrità cosmopolite che passano colle loro scoperte, nei più remoti angoli dell'avvenire. Sì, o Cremonesi, il redentore dei piedi è Gerard. Gerard che si è risvegliato una mattina battendosi la fronte in faccia al sole che lo aveva illuminato. Finalmente egli aveva trovato il sospirato, l'atteso specifico di questo lucido magno che annerisce il tomaio conservandolo e ne restringe i tessuti rendendolo flessuoso e accarezzabile come la seta rasata. Chi di voi o signori, mi impresta una scarpa? Datela in mano al mio segretario ed egli, in un fiat, ve la ridarà lucida come il cristallo e nera come la veste di un prete."
      La scoperta Gerard ci fece insaccocciare settanta franchi.
     
     
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      Un'altra volta, nell'identica condizione, a Castiglione delle Stiviere(7), il paese dei mendicanti. Oh quanti mendicanti a Castiglione delle Stiviere. Mi ricordo di averli veduti a frotte, in piedi, seduti, davanti alle case religiose, aspettare la sbobba che si dà loro regolarmente alla stessa ora di ogni giorno. Al venerdì pareva che nascessero dal sottosuolo. Il convento delle Vergini, che è, credo, il più ricco, perchè vanta la rendita annuale di un milione, era circondato da una cenceria che non resiste alla descrizione. Faccie dilavate dalla fame, stremenzite dagli anni, picchiettate dai patimenti, corrugate dalle febbri, maciullate dalle astinenze, fustigate dai malanni.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





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