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      O perchè mi fate gli occhiacci? Mi sono meravigliato io? Ma io conosco ben altre pagine sucide che quella dell'incesto. Andate per esempio a cercare il senso morale nella famiglia dei saltatori di piazza? Vi troverete di tutto. E come no? Alti e piccini, maschi e femmine, donne e fanciulle, sotto una stessa tenda che si svestono, si scamicciano, si lavano e restano lì nudi per delle ore gli uni in faccia alle altre. Piccini e grandi, donne e uomini, ragazzi e ragazzotti, tutti, avvoltolati nella stessa coperta, testa e piedi, piedi e testa, le mani, le gambe, i ventri perduti, confusi nella caldura che esce da quel blocco carnaceo, rappresentante il bene e il male abbracciato nella sua incoscienza.
     
     
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      Pucca sentiva della madre. Una volontà stracca. Non ubbidiva se non alla violenza. Pigra, ghiotta, codarda. Stupidamente bella, stupidamente ignorante, stupidamente sensuale. Si lasciava vedere sul miniscolo ballatoio, con tutte le sue rotondità procaci, senza punto capire il perchè qualcuno si fermava a guardarla. Lasciami vedere, Pucca. E le mani andavano nel suo seno a ballottargliele, senza che essa se ne desse per intesa. "Dammi un soldo adesso." La sua virginità la diede a Codogno a un caldarrostaio per una manata di grattaculi. In viaggio, quando vedeva di quelle coccole rosse rosse, mi faceva un bacione nell'orecchio e mi spingeva giù alla siepe a spiccargliele. Se la si baciava o se le si dicevano moine amorose, alzava le spalle, tirava nel grembo i cani e rideva come una pazza.


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





Pucca Codogno