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      Gli altri, gli stitici, possono correggere e ricorreggere e fare delle bozze tante carte geografiche senza che alcuno dia loro sulla voce. Noi, poveri diavoli, siamo invece stramaledetti a ogni trasporto di virgola. Gli altri, sostituiscono forestierismi, idiotismi, caccabaldole e magari magari rifanno pagine e capitoli fumando un virginia. Noi, dalle scarpe rotte, non possiamo avere pentimenti neppure possiamo dolerci di qualche plebeismo che pute. Gli altri, i lavaceci, hanno correttori speciali, pagati a bellaposta per piluccare, mondare, rimpolpare qui qua i loro scrittarelli effemminati prima di darli ai baci del rullo della macchina. Noi, sdanaiati, dobbiamo invece lasciarci schiacciare dal nero di stamperia gli strafalcioni che abbiamo corretti e quelli che per accidente ci sono sfuggiti. Ma quando, quando potremo finirla con questi delitti maiuscoli e minuscoli, commessi solo perchè non siamo trattati come la marmaglia letteraria? Quando diremo ai pasciuti: orsù, cessate. Il vostro regno non è finito.
      Gli è per questo, o cittadini, che io pure debbo, come qualunque altro pennaiuolo, appiccicare al volume la morbosa errata corrige degli svarioni che ho pescato rileggendo, ahimè! la prosaccia che vi ho spietatamente ammannita.(8)
     
     
     
      NOTE:
     
      (1) Giova avvertire che la casa che qui si descrive ha subito anch'essa le violenze del progresso. Tuttavia le famiglie dormono ancora accatastate.
      (2) Adesso non esiste più. Era piantato dove è ora il Bottegone Cannetta.
      (3) Occorre dire che è stata demolita?


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Alla conquista del pane
di Paolo Valera
Editore Cozzi Milano
1882 pagine 237

   





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