Non dubitate. Ma intanto silenzio, tutto ciò che mi avete confidato non è che della supposizione, non è vero?
Per ora sì. Ma può darsi che io non mi inganni. Intanto, se voi volete partecipare alla inchiesta dovete conoscere bene i fatti. Senza dire il perché, ho ordinato alla compagnia ferroviaria di attaccare al treno della seconda corsa di domattina che va da Palermo ad Altavilla e a Termini Imerese il vagone nel quale venne assassinato il povero commendatore. Alla stazione di Termini troveremo una carrettella della ferrovia che ci condurrà lungo la linea ferroviaria fino ad Altavilla. Con essa potremo fermarci in diversi punti e segnatamente nella galleria di Termini, al luogo ove il casellante Tomasello Rosario trovò il coltello insanguinato.
Non c'è tempo da perdere. Io ho molte cose da fare in ufficio. Vi lascio queste carte che vi metteranno al corrente del delitto. Il resto ve lo dirò domani in treno. Addio Luraschi".
Addio avvocato, a domani
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Si mise a passeggiare come se avesse avuto indosso l'argento vivo. Non sapeva più stare nella pelle. Gli era capitato quello che andava sognando da anni. Di diventare il Lecoq degli appendicisti italiani. Al reporter la fantasia era inutile. Al romanziere era necessaria. Egli sentiva di averne da buttar via. Era la sua idea fissa di sprofondarsi negli abissi dei delitti e risalire alla superficie col materiale dei drammi da sciorinare nel pianterreno del giornale più diffuso d'Italia. Emile Gaboriau che molti paragonavano a un romanziere da fiera, era, per Luraschi, un genio, un mouchard della penna che faceva la fortuna di qualunque giornale che lo pagava profumatamente.
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