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      A ogni modo io escludo l'interesse, come ho escluso l'amore. La serata del delitto era splendida. I casellanti dicono che c'era una luna che illuminava le distese attraverso cui passa la locomotiva di una luce chiara la quale avrebbe permesso di vedere i piedi di un fuggente o dei fuggenti alla distanza di due chilometri. Le guardie campestri hanno deposto come i casellanti. Erano ancora intorno per i latifondi e parecchie, subito dopo il passaggio del treno, erano avviate verso i binarii. Non hanno visto anima viva. Li hanno ripassati e sono rincasati senza incontrare l'ombra di un loro simile. Dunque dal treno non è disceso alcuno.
      Di questo possiamo essere sicuri. Dalla stazione di Termini al ponte Curreri, ove venne gettato il cadavere, non c'è stato trasbordo di passeggieri e non è salita o discesa alcuna persona dal treno. Da Termini a Trabia i treni passano lungo una galleria che fa fremere, che non lascia neppure germinare l'idea di una fuga. È una galleria buia, umida, appestata dalla nuvolaglia che perde la locomotiva, rintronata come da un terremoto che ne fa tremare le muraglie. L'inferno è completato dal braciere della macchina che incendia l'aria che attraversa e dalle faville che si disperdono a nugole. Signore, chi sarebbe capace di mettere fuori la testa dallo sportello? Chi vorrebbe mai discendere da un treno in un momento così spaventevole come questo? Nessuno. E se ci fosse? E se ci fosse stato? Pazzi! Se ci fosse stato non sarebbe rimasto di lui che una poltiglia sanguinosa e fumosa appiccicata alla parete viscida.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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