Come, o signori, avete potuto mettervi a tavola senza avere la testa piena di punti interrogativi? Arriva il treno. I figli di Notarbartolo sono lā con la carrozza che aspettano il genitore. Dal vagone di terza classe escono il bottaio e il cameriere".
E il padrone?
Era nel vagone di prima classe
.
A nessuno viene in mente di aprire la vettura.
Ma parla, Campisi, dove hai lasciato il padrone?
Io sono montato in treno a Causo coi quattro barili di vino. Il padrone mi aveva detto che andava a Sciara a portare i dolci ai nipoti Giovanni e Sofia, i quali si sono appena maritati. Alle tre pomeridiane lo rividi alla stazione di Sciara ove venne allo sportello a domandarmi se avevo bisogno di qualche cosa. Non lo vidi pių; non so pių niente. So che č salito in treno, in un vagone, di prima classe
.
I figli allibiscono. Essi, sapendo che il padre non ha l'abitudine di telegrafare una cosa e farne un'altra, incominciano a tormentarsi colle supposizioni. Tempestano di domande il personale viaggiante, suggestionano il capo stazione, parlano coi delegati e nessuno si muove.
Io non sarei stato quieto. La questura non supponeva un delitto, al capo stazione non venne neanche in mente che si trattasse di un assassinio, e cosė l'uno e l'altro andarono a pranzo, come me, adesso. Io avrei indagato, aperto per lo meno il vagone ove si diceva che era stato visto il Notarbartolo e avrei interrogato i ferrovieri del treno tenendo gli occhi nei loro occhi.
So la scusa del capo stazione. Se si dovesse pensare a una disgrazia tutte le volte che a una data stazione non arriva un dato passeggiero, il povero diavolo incaricato di questo ufficio morirebbe di spavento in pochi giorni.
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