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      Se potessimo essere lungo il treno essa aumenterebbe di due o tre volte. Siccome non vogliamo essere spietati come gli assassini, riduciamo, per comodo del nostro pazzo, la corsa di metà".
      Potete ridurla anche di tre quarti.
      Accordato. E ora che il treno è frenato di tre quarti del suo calore, figuriamoci il nostro eroe lungo il binario, colle mani tese, in aspettativa di afferrare la maniglia di uno sportello qualunque o il bastone di ottone lungo le vetture. Dategli pure l'agilità e la pieghevolezza del clown e immaginatevelo pure così allenato da arrischiarsi a mettere il piede sulla pedana col garbo di chi intende di seguirlo e non di farsi trascinare. Ebbene, credete che il pazzo non cadrebbe sconquassato o tutto a pezzi?
      Ne sono sicuro. Vi dirò di più. Se egli potesse, per un'ipotesi, attaccarsi alla maniglia o al bastone, col primo strappo il treno gli porterebbe via le braccia e il corpo capitombolerebbe sulle rotaie e vi rimarrebbe stritolato
      .
      E voi sapete che i sanguinarii, quando si tratta della loro pelle, sono vili. Diventano bimbi pieni di paura. Pranzini ne è un esempio. Lui che non ha esitato ad ammazzare la prostituta Maria Régnault, per derubarla; che si è gettato, collo stesso coltello fumante del sangue della Régnault, sulla sua bonne la quale avrebbe potuto denunziarlo, e sul bimbo di quest'ultima perché strillava, è andato sulla piattaforma della guigliottina tremante come una foglia! E stato Deibler che ha dovuto fargli coraggio. Coraggio, vigliacco!
      Eliminata la possibilità colla corsa vertiginosa, non ci rimane che il treno in moto o lì lì per mettersi in moto.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Maria Régnault Régnault Deibler