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      Allora il Cannella, confuso, venne fuori con la storiella che i biglietti potevano essere scaduti. In una parola è un teste che vi annerisce il dramma".
      Vi annuncio con grande dolore che è morto.
      Me ne duole. Perché è il consenso tacito di questi malandrini che alimenta i delitti.
      Ritorniamo alla stazione di Termini coll'assassino nello scompartimento ove era Notarbartolo. Mancavano dieci minuti alle sei. Può darsi che all'entrata dello sconosciuto il commendatore abbia avute delle apprensioni. Ma era troppo tardi. La locomotiva aveva fischiato disperatamente e il treno filava in un modo che non lasciava più pensare a un cambiamento di vagone.
      L'uno sedeva in faccia all'altro. Il commendatore occupava l'angolo verso il mare, lo sconosciuto l'angolo verso il monte".
      Scusate se vi interrompo. Ma c'è stato qualcuno che ha detto che lo sportello dello scompartimento dove era Notarbartolo era aperto
      .
      È impossibile. Il commendatore lo avrebbe chiuso.
      Entra in scena il ferroviero. Egli è il conduttore, egli deve controllare i biglietti, apre ed entra. Il commendatore vedendo uno del personale ferroviario si rassicura e riadagia la testa sul guanciale. Né lo sconosciuto..."
      Aspettate. Io vi ho parlato di Fontana. L'opinione pubblica lo additta come il principale assassino. Il suo stato penale è tristissimo. Egli è stato coinvolto in non pochi processi di sangue. La sua notorietà di famigerato mafioso doveva mettere in guardia anche un uomo meno prudente di Notarbartolo. Se era lui e se lo conosceva, come indubitatamente lo doveva conoscere, perché non ha dato mano alla carabina o non se l'è messa tra le gambe o non corse allo sportello opposto a chiamare gente?


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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