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      Non credeva ai suoi occhi. Un giorno mise le mani su un certo Ciotti, un poliziotto del questore Albanesi che aveva fatto di casa sua il magazzino degli oggetti rubati. Un altro giorno mise le mani su un delegato il quale era divenuto capo della mafia del distretto. Questo nobile arnese della sicurezza pubblica aveva fatto assassinare due banditi per il loro atto di sommissione fatto alla gendarmeria! I due banditi conoscevano le gesta del delegato e il delegato che temeva le loro rivelazioni si fece portare dai complici dei suoi misfatti la loro lingua."
      Sapevo che li aveva fatti sgozzare, ma ignoravo quest'ultimo particolare
      .
      È in una nota dell'inchiesta Tajani che vi farò leggere un giorno o l'altro
      .
      Voi avete detto che alcune persone vi fanno perdere le tracce del delitto. Sapete dove a me è nato lo stesso sospetto?
      Forse dove mi sono soffermato io più di una volta
      .
      In una casa poco lontana dalla stazione di Altavilla
      .
      Probabilmente
      .
      È desolante la vostra confessione!
      La vostra più della mia. Un magistrato onesto come voi non fa di queste confessioni che quando ha perduto la fede negli esecutori della giustizia
      .
      L'ho perduta, è vero. Ma non ho perduto la speranza che tutto ciò si cambi. Uno scandalo qualunque potrebbe sollevare domani l'opinione pubblica e ridarci un ambiente purificato
      .
      Fra molti anni, forse. L'Italia dei Nicotera, amici della camorra, e dei Crispi, capo di mafiosi, non può darvi che poliziotti birbanti
      .
      Nicotera? Non c'è uomo che abbia fatto tanto per estirpare la mafia in Sicilia


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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