Proviamoci e vedremo che il nostro corpo morto andrà a dare della testa o della spalla in uno degli angoli.
Neanche sei e neanche dodici persone avrebbero potuto compiere un'operazione di questo genere, in uno spazio così angusto e col treno che divorava la strada. L'impulso di tutta questa gente sarebbe stato diminuito in gran parte dalla velocità del treno e dalla corrente fortissima in senso inverso del convoglio".
Con una equazione non avrebbero potuto misurare lo spazio in ragione della velocità del treno e sapere esattamente a qual punto avrebbero dovuto impiegare le loro energie per lanciarlo nello spazio?
Roberto Macaire avrebbe potuto sciogliere l'equazione, non c'è dubbio. Ma gli assassini di Notarbartolo, no. Voi continuate a crederli di una mente superiore. Non lo sono. Se sono qualche cosa sono dei ferrovieri intelligenti.
Lo so che cosa volete dire. Voi volete sapere come sciolgo la mia equazione. Cioè come spiego che Notarbartolo sia stato trovato dalla guardia campestre Sanfilippo, boccone, quasi rasente la rotaia, a destra di chi va da Termini a Palermo, tra la rotaia e il parapetto del ponte Curreri. Lo spiego studiando le macchie di sangue nello scompartimento. Voi avete veduto gli indumenti del commendatore. Internamente non erano più che un crostone di sangue indurito. La flanella, la camicia e le mutande sembravano state immerse in un secchione di sangue. Le scarpe dovevano avere servito di serbatoio, perché al momento di togliergliele, i piedi parevano ingessati di rosso.
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