La tua donna è un ornamento, una passività sociale come mi pare abbia detto una sera il signor Luraschi. A voialtri piacciono le tragedie d'amore. Voi andate in sollucchero tutte le volte che un compare Alfio pianta una coltellata in pieno petto a compare Turiddu. Romanticherie! Romantici!"
Tu, mamma, fai bene; sei del comitato fiorentino per la emancipazione della donna e svolgi le tue teorie. Ma io sono col papà. Mi fanno tanto bene queste romanticherie! Io, vedi, mi chiamerei orgogliosa di dare a mio marito tutto ciò che è mio: anima, vita, pensiero, senza per questo credermi vittima. Tu, mamma, dai a questo compiacimento della sposa il significato della tua immaginazione. Ah, come mi piacerebbe di essere schiava di un uomo che mi volesse tanto bene!
Ada!
La giovine, senza badare al rimprovero materno, strisciò cogli occhi sugli occhi di Luraschi e rimase li imbambolata.
Al caffè si parlò del Gibus.
Diamine, fumate, fumo anch'io. Le mie signore non patiscono il fumo
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Per ora non si tratta che di un sottovoce
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Molto trasparente
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Trasparentissimo. Il nome è sulle labbra di tutti. Diventerà il cri cri palermitano. Al Caffè lo si passava da un orecchio all'altro tra gli ah! e gli oh! di sorpresa. E passata la sorpresa i signori facevano a gara a scambiarsi informazioni private che facevano allibire. In un minuto non era rimasto più nulla del galantuomo di ieri, dell'onorevole che poche ore prima salutavano con profonde scappellate, del grand'uomo che gli elettori eleggevano a proprio rappresentante con tanto entusiasmo.
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