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      La folla può frantumare la statua dell'eroe che lo ha disilluso, ma lo spettatore deve temporeggiare prima di unirsi alla massa che lapida e mette in croce. Il Palizzolo non era tra le sue simpatie politiche, ma questa non era ragione per sprofondarlo nella melma di tutti i reati della fantasia popolare.
      Perché non si difende, se è innocente?
      domando Tiraboschi.
      Dio buono, se l'uomo pubblico dovesse occuparsi di tutte le dicerie che corrono sul suo conto, non gli rimarrebbe più tempo neanche di dormire
      .
      Legato si abbandonava al dorso della poltrona buttando in aria il fumo del sigaro.
      Gli scrupoli dell'Arrivabene
      , diss'egli, "onorano la sua vecchiaia. C'è sempre tempo di stroncare un uomo. Ma il caso nostro mi pare di una gravità eccezionale".
      Sono anni che si vocifera ch'egli sia un mafioso. Ma questa accusa non ha impedito che lo si facesse cavaliere, che lo si nominasse consigliere municipale, che diventasse commendatore, che torreggiasse al Banco di Sicilia, che lo si mandasse una volta, due volte, tre volte, quattro volte al Parlamento e che fosse accolto dappertutto a braccia aperte.
      Essere mafioso non è poi un delitto. È una malattia siciliana che penetra nel corpo sociale come la malaria o come il bacillo tubercolare. È in tutti. Nessuno è sicuro di essere immune. Io stesso posso esserne il focolare. Ho sempre sentito il bisogno di difendere il debole contro il forte".
      Non si tratta di sapere se la mafia sia diffusa in tutto l'organismo sociale. Si tratta di sapere se un legislatore ne sia il microbio


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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