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      Lo chiamava il bastonatore dei contadini siciliani e diceva che il suo passaggio era segnato da per tutto da una striscia di sangue ungano. In poche settimane il nobile funzionario della sicurezza pubblica era divenuto il terrore delle popolazioni di Termini, di Alla, di Collesano, di Gangi, di Petralia, di Alimena. Si parlava di lui come del brigante Masi che aveva ucciso gli uomini con minore ripugnanza del beccaio che uccide le bestie e si piangeva dicendo che "sbirri a stu locu 'un cci ponnu abbitari". Perché la squadriglia del funzionario staffilava, percuoteva, sfigurava, incanagliva contro chiunque non andava in ginocchio come un delatore di briganti e di mafiosi.
      Ebbene, o signori, la voce del barone Lidestri è stata soffocata dall'opinione comunale che lodava e stralodava i precursore del Livraghi il quale aveva lasciato una striscia di sangue sul suo passaggio. La manifestazione comunale è stato il monumento più vergognoso della provincia di Palermo del nostro tempo. Invece dell'esecrazione degli uomini onesti, lo si è santificato e nicchiato nelle aule municipali!
      Ecco il risultato della opinione pubblica. L'Arrivabene prese fiato, si asciugò la fronte, si scavallò le gambe e vuotò il bicchiere.
      I Palizzolo, se li giudico bene, sono l'orgoglio, la vanità, la sregolatezza, e, se volete, sono i sintomi dell'insensibilità morale. Gli altri, protetti dall'opinione pubblica, sono la vendetta, la malvagità brutale, la perversione intellettuale
      .
      E se vi provassi
      , disse Luraschi all'orecchio dell'Arrivabene, "che Raffaele Palizzolo è affondato nei delitti fino al labbro inferiore?


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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