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      Se dovessi ascoltare tutto quello che mi si dice, diventerei matto. Mi si raccontava giorni sono che voi siete un prepotentaccio che mi compromette. Non difendetevi, so bene, voi avete ragione, noi abbiamo ragione. A questo mondo si è sempre prepotenti per qualcuno. Tutto dipende da che punto di vista si guardano le cose. Noi abbiamo bisogno di aggiungere poche salme di terreno al nostro terreno? Preghiamo il proprietario di cedercelo a prezzo conveniente. Non vuole, s'ostina, s'incaponisce come un mulo? Come si fa? Gli si rende la vita difficile. Lo si obbliga a vendere per sette o diciassette. La colpa non è nostra. Noi si voleva le cose giuste. Vi ricorderete del Costa, del Luciano Costa di Altavilla. Voi siete testimonio che ho fatto di tutto per comperare all'amichevole le sue possessioni. Non ci sono state né le buone né le cattive. Abbiamo dovuto farlo scappare dalla disperazione. Ebbene, dopo avergli dato l'alternativa, dopo averlo pregato di scegliere, lui, per certa gente, passa per una vittima e noi per dei mafiosi! Non occupiamocene. Andate, siate sempre fedele e lasciamo che il gentame si sfoghi. Addio.
      Mettiamo questo documento tra le carte segrete. È straordinario il numero delle persone che si occupano dei miei affari. Sentite che informazioni ha dato sul mio conto: "L'onorevole deputato in discorso è notoriamente conosciuto come protettore di mafiosi e favoreggiatore di latitanti. Recluta le sue persone di servizio per le sue campagne tra la feccia dei pregiudicati, come il famigerato Porcatto, di anni 40, contadino di Caccamo, fratello del Porcatto Salvatore, ancora latitante per l'imputazione di complicità necessaria nel ricatto del consigliere Giuseppe Salaterra.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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