Se vogliamo servirci della deposizione di Pancrazio Garufi, noi sappiamo che anche lui è stato irremovibile sul due. Prima di arrivare alla stazione di Altavilla egli si era accorto che alcuni sportelli erano aperti. Rallentò la corsa, discese, passò lungo la predella, li chiuse, ed annunciò la stazione di fermata. State bene attento che leggo le note del mio promemoria. "Il Garufi vide due sconosciuti che giravano la coda del treno, come passeggicri usciti dal treno che andava a Palermo, per entrare nel diretto che aspettava il campanello per riprendere la corsa verso Termini. Era buio come l'inferno.""
Mentitore! C'era una luna che rovesciava la luce biancastra sur una zona di parecchi chilometri, nel mezzo della quale era la stazione coi treni
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Non ne sono sicuro. Forse non era ancora apparsa
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La era. Incominciò a imbrunire alle cinque e mezzo e dopo, prima delle sette, era sul cielo come un gigantesco fanale che illuminava le incommensurate distese sottostanti
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Vi do la sua deposizione per quello che vale. Egli ci ha detto che i due sconosciuti erano avvolti in un mantello nero, disotto al quale pareva tenessero un involto
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È così ch'egli ha preparato una fuga fittizia per metterci sulla falsa strada
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Può darsi. Non ho modo né di affermare né di contraddire.
Lo so bene. Ma abbiamo da contrapporre a questa figuraccia della tragedia del primo febbraio, un teste di ferro - un teste che ammutolisce
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Augusto Bortolani!
Lui, proprio lui! Egli è un falsario. Forse esagero. Egli non è stato che lo strumento di un mediocre imitatore di biglietti monetati.
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