Se sono vere tutte le nostre informazioni, Villabate è un comune che può dare la mano a quello d'Artena, il paese che non produce che malandrini. È la cittadella dei pregiudicati, di Raffaele Palizzolo e dei mafiosi. I suoi consiglieri sono al disotto del livello della sua popolazione. Quando i villabatesi parlano, si sente che le parole nascondono un senso diverso da quello che dà loro le labbra. È un mucchio di degenerati. Tutte le loro azioni sono ammantate di menzogna. È come in loro il fondaccio della bestia. Non sanno ancora distinguere il bene dal male o il bene ha perduto la sua battaglia campale. Le loro giunte sono ditte di bagni penali. Son volti terrei, lividi, con delle bocche larghe e delle guance nelle quali sembra sia passata l'itterizia. È un paese in cui è mancata l'anima che ha fatto palpitare tanti paesi d'Italia. In esso è rimasta la corruzione borbonica e la lue mafiosa che lo lavora disperatamente
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È la prima volta che debbo riprendervi. Voi confondete probabilmente Villabate con un altro paese. Villabate è stato l'unico comune che ai tempi del vicerè Codronchi si sia meritato l'onore di farsi sopprimere perfino l'ufficio di P. S. Scusate ma non si può essere più galantuomini".
Non ho mai creduto agli statisti improvvisati. Che cosa direste se domani vi si proponesse di andare governatore a Cuba? Fareste tanto d'occhi, non è vero? Nei paese più inciviliti l'arte di governare non è cosa che si impara lì per lì, dall'oggi all'indomani. Come non si diventa ingegneri, chirurghi, chimici, architetti, ecc., senza i corsi di parecchi anni, così non si diventa uomini di Stato senza una preparazione, una pratica, uno studio.
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