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      Se non pagate, abbiamo diritto di gridare al ladro. Perché voi non siete che dei ladri. Dei ladri che si introducono carponi nel cuore di una donna per svaligiarla di ciò che si è convenuto chiamare onore.
      20. - Non so se sono più calma o più saggia di ieri l'altro. So che in certi momenti la mia gravidanza mi dà scotimenti che mi accendono fino al parossismo e in certi altri mi lascia completamente indifferente, come una donna che abbia perduta la conoscenza della catastrofe. Ieri l'altro mi sarei buttata nel mare. Il mio cuore pulsava violentemente e la mia faccia era di brace. Un nonnulla avrebbe potuto gettarmi nella disperazione. Mi vedevo perduta e non sentivo che il sussurro interrotto delle ghignate delle amiche e delle rivali che godono della sventura altrui. Ohimé, è proprio così. Ci sono donne crudeli, donne spietate, donne la cui felicità dev'essere il pianto di altre donne. Coloro che dovrebbero essere con noi e levarsi con noi a imprecare contro i farabutti dell'alcova, i quali ci fanno pagare un'ora di ebbrezza con tante giornate noiose e angosciose, ridono delle nostre sconfitte come di tanti loro trionfi. Femminucce! Non sapete ancora se siete semplicemente precedute. L'uomo che vi ricompenserà della stessa moneta è forse in agguato.
      29. - La ragione è ricomparsa, i miei pensieri sono più tranquilli, le mie notti sono meno esagitate. Bisogna essere ragionevoli.
      La mia condizione è la condizione di venti ragazze su cento. Forse anche di più. Forse non è una condizione anormale.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313