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      Tuttavia ogni fanciulla passa attraverso queste mie turbolenze, come se fosse la prima sgraziata incinta. È la società che ci terrorizza. Uno dei suoi membri ci deliba, ci sfiora, ci lascia senza il fiore candido sognato dagli uomini come il supremo bene della loro anima, e il furto a cui soggiacciamo diventa una nostra vergogna! Tutta la colpa è delle femmine. Noi diventiamo cagne nel quadrivio col naso in aria che fiuta il maschio. Ciò è mostruoso. Ho sempre sentito così, anche prima del suicidio di Adele, la buona Adele, che mi voleva tanto bene, la povera ragazza che ha perduto l'equilibrio dinanzi lo specchio che le riproduceva il pancino che saliva. Un po' dei miei grisantemi alla tua memoria. Simpatica e angelica ragazza! Non so perché il suo nome lenisce il mio dolore. Forse è perché ho una pietà estrema per le pellegrine dell'amore che s'involano dal pantano che ha loro inzaccherate le ali.
      2 ottobre. - Mi sono risvegliata per sottrarmi all'incubo che mi era sul seno come un pietrone. Adesso, respiro. Ho fatto un brutto sogno che mi faceva gridare. Odo ancora le vibrazioni delle grida che acuivano il mio dolore. Ma non voglio pensarci altro. Voglio pensare alla vita. Ho ancora della vita. Vivere, vivere, vivere! Ecco il sublime mandato della mia esistenza.
      Ho veduto il parroco. È un buon diavolo, don Lorenzo. Egli mi ha sempre considerata una bimba. Mi dava le immagini come ai tempi della prima comunione. Ora che sa del mio disastro piange come di una sua disgrazia. Confesso che mi fa male di vederlo afflitto e che qualche volta, coi suoi ragionamenti, mi irrita.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Adele Adele Lorenzo