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      Il mio fazzolettuccio mi è stato fatale come quello di Desdemona. Essa ne è morta assassinata. I nostri tempi hanno soppresso i trasporti della gelosia. Non ci si torce un capello. Si è corretti, non c'è che dire. Ci si dà l'addio con una risata che ci va sul cuore come un metallo fuso. Ci si mette alla porta gualcite. Uomini del secolo che muore, bravi, i miei complimenti!
      Come sono ridicola! Ecco che faccio dell'altro romanticismo. Accuso un altro della mia colpa. È tempo di finire di fare la bambola. L'ho fatta anche troppo. Voglio la mia parte di responsabilità. Ho creduto, non dovevo credere. Ho errato, non dovevo errare. Egli, dopo tutto, non mi ha messo la corda al collo. Ci sono delle conseguenze, è vero. Qui è dove si differisce. L'uomo se ne lava le mani. È superbo, lui. Non si volta più indietro! Dovrebbe essere altrimenti. Ci dovrebbe essere una legge che lo condanni al pagamento delle spese. Alla madre tutte le noie della maturanza e del parto. Al padre tutte le responsabilità finanziarie. Forse la legge c'è. Ma bisogna affiggere quello che si suole chiamare la vergogna della femmina. Se io ricorressi ai Tribunali, domani tutta Palermo saprebbe che io sto per mettere al mondo un illegittimo. Non siamo forti come le inglesi, noi! Nella patria del cant, come si dice, la donna e gli uomini sono più altamente educati di noi. In Inghilterra una ragazza nella mia condizione si fa pagare soldi e quattrini. La Fortescue, una bella donna dalle forme plastiche, ma un'attrice di terzo o quarto ordine, si è fatta pagare la semplice promessa di matrimonio mezzo milione dal figlio di lord Cairn.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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