Si ricordava bene di Prefaci, il quale aveva voluto tentare un'operazione contro il parere dei vecchi pieni di esperienza. Prefaci e Lodovisi erano stati incaricati di mandare al suo destino il gabellotto Girardi, un birbone che inventava le angherie per tribolare i paesani.
È proprio vero il proverbio che birretti (berretti, contadini) e cappeddi (cappelli, ossia borghesi) nun si jùncinu (non vanno d'accordo). Il cielo della notte era lucido come uno specchio. Al momento di fargli la fattura hanno veduto in lontananza i carabinieri che spuntavano. È stata la lucentezza del cielo che ha mandato tutto a monte e ha lasciato la vita a un uomo degno di peggio. È inutile. Il cielo c'entra. Le persone che devono versare il sangue di un'altra persona hanno bisogno dell'uragano. Negli squarciamenti del cielo un povero diavolo trova la forza e s'anima per fare quello che deve fare. Sono i tuoni, sono i lampi che aiutano. Col cielo dolce vi può tremare il braccio. Senza il baccano che infuria ci si sente indolenti. Lui, a cielo liscio, non saprebbe sgozzare un capretto. Sotto la vôlta di cobalto si trovava come certi soldati che non sanno combattere senza sentirsi animati da un'aria fragorosa, come la carica, per esempio. Suo padre, buon'anima, gli aveva raccontato che i soldati scozzesi non sapevano affrontare il nemico senz'essere spronati dal suono tumultuoso delle zampogne. Tale e quale come lui. I suoi pifferari dovevano essere un cielo lugubre che scatenasse il diavolo a quattro.
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Prefaci Lodovisi Girardi
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