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      Allora sė, allora si diventa tigri. Ci si butta sul nemico come bestie feroci. Ah, la tempesta! Con la tempesta si va sul luogo sicuri del proprio coraggio e se ne ritorna senza paura di incontrare la gente che dovrebbe essere a dormire. Invece con questo cielo andranno in galera. Padroni loro.
      C'era ancora la speranza che Iddio toccasse loro il cervello in tempo. Ma li conosceva. Erano testardi pių di Prefaci, fuori di prigione per un miracolo del Signore. Quando si mettono in testa una cosa non c'č Cristo che possa smuoverli. Si ricordava... Non voleva altri brividi per la pelle. Alla fin fine lui c'entrava e non c'entrava.
      Con tanto bisogno di pioggia che smorzasse le campagne abbruciacchiate non si vedeva una nube a pagarla un tarė. Di giorno si rosolava come sullo spiedo. Da due mesi c'era un sole che bruciava pių dell'inferno. Se la continuava sarebbero andati tutti arrosto.
      Vengo, vengo!
      Era l'Angela che lo chiamava. Ella aveva l'aria di essere invecchiata di dieci anni. Con in mano il randello col quale affondava la biancheria nella caldaia, guardava le fiamme che si ritiravano e ricomparivano pių alte con occhio smarrito.
      Andrea si mise a calcare il tabacco nella pipa di terra gialla.
      Ci avete pensato?
      A darmi alla macchia?
      L'Angela ebbe un gesto di disgusto.
      Chi vi parla di macchia?
      E allora?
      Andate via, andate lontano, andate in capo al mondo, ma nascondetevi, non lasciatevi vedere nei dintorni di casa nostra
      .
      Se ti ascoltassi, starei fresco. Andrei in prigione a vapore. Se non potessi dire dove ho passato la giornata e la sera non ci metterebbero tanto a prendermi per uno di loro.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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