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      Non restituiscono più nulla.
      Che cosa faceste della cartucciera e del fucile?
      A te che cosa importa? Non pensarci, ci penserò io
      .
      È mancato poco, disse Andrea al più alto, che il tuo cappello non mi facesse scappare in casa
      .
      Taci che mi ha fatto passare un brutto quarto d'ora. Il mio berretto, nell'arrabattarmi, era caduto su Notarbartolo, insudiciandosi tutto di sangue. Non potevo mettermelo in testa senza farmi arrestare e non potevo andarmene a capo scoperto senza pericolo di farmi notare da qualche persona colla quale avrei potuto imbattermi. Non ho avuto altra alternativa che prendermi quello di Notarbartolo. Avrei potuto essere scambiato per il commendatore e questo, personalmente, mi avrebbe giovato. Tirati indietro, Andrea, che lo butto sul fuoco
      .
      Sei matto? È buono ancora, sai
      .
      Per mandarti in galera. Non bisogna mai tener nulla della persona scomparsa
      .
      Bastone avrebbe voluto salvarlo dalle fiamme.
      L'uomo alto gli sgranò gli occhi e gliene tolse il desiderio.
      Adesso dobbiamo sagrificare anche gli abiti. Ce ne saranno degli altri, non è vero Filippella? Angela, butta sul fuoco della legna che distruggerà più presto. Gli abiti sporcati in questo modo si devono distruggere, se si vuol dormire tranquilli. Tu, Andrea, ci presterai i tuoi, anche se stracciati. Tanto non ci devono servire che per questa notte. Ci andranno bene, non avere paura. Prendi la mia giacca e mettila nelle fiamme. Aspetta, accidenti, che ho delle cose nelle tasche. Le vuoto io, lascia fare. Angela, dammi un asciugamano.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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