L'aratro non ha che da sfiorarlo o da scorticarlo per vederlo fiorire. Ma l'acqua? Ah, se noi avessimo l'acqua! Invece le acque impaludate sono la maledizione dell'agricoltura siciliana e la miseria dei nostri contadini
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Coi potenti mezzi idraulici d'oggi non dovrebbe essere difficile, barone, di bonificare le zone paludose e di irrigare con dei serbatoi artificiali i terreni martoriati dall'arsura. Non ci sarebbe che di canalizzare i fiumi e i corsi d'acqua esistenti per vedere i campi biondeggiare di spighe
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Ci vorrebbero dei denari, caro signore. Domandatelo al marchese: non è vero, marchese? domandò il barone a voce alta. Non è vero che la ricchezza dell'Isola se ne va tutta in tante imposte?
Il marchese lasciò cadere la testa sul petto.
Mi arrischiai a dire che il governo avrebbe dovuto interessarsene e iniziare lui stesso l'irrigazione coi serbatoi. Lo Stato c'è e ci dovrebbe essere per qualche cosa. Dove la popolazione è impotente, lo Stato deve intervenire colla coltura e coi capitali. Non le pare, barone?
Non mi parli del governo, se non vuol vedermi andare in furia. Una volta ero statolatro e mi sono bisticciato col marchese che non lo era
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Scusate, barone. Mi avrete frainteso. Io non sono mai stato anarchico. Mi sono dichiarato nemico del governo italiano perché è composto di gente inetta, di presuntuosi e di imbecilli. Ma sono uno dei più grandi entusiasti della macchina legislativa. Per me, il governo, non dovrebbe essere che l'esecutore della volontà della Camera o dei due rami del Parlamento
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